Non si avesse la certezza della casualità, verrebbe da pensare ad una furbata di questi Roxas che nel loro Ep “Nonostante tutto” hanno piazzato due belle canzoni, guarda caso la prima e l’ultima e due prodotti diciamo “non necessari”, a far da volume al panino.
Il brano che dà il titolo al progetto è convincente sin da subito, un buon rock che sa cos’è la discrezione (senza scadere nel sacrificio) quando Michele Fucci ci mette la voce per cantare un testo che riesce a risultare interessante. Ci si ritrova costretti a qualche ripensamento ascoltando invece la seconda traccia, “Morirò nel fiume”, dove la voce si fa indistinta e la struttura del brano sembra mancare di qualcosa. La sensazione non migliora ascoltando “Tempesta gelida” che, anzi, musicalmente è anche peggio e per così dire non “gira” a tutto svantaggio della fruibilità. Ma proprio quando si pensa di aver preso un abbaglio dopo l’ascolto del primo brano, ecco la quarta ed ultima traccia, “Facile guerra” che fa riemergere le buone impressioni sia per quel che riguarda il testo (e qui la voce torna a farsi distinta) sia per quel che concerne la musica con relativi arrangiamenti, che ci riportano ad un rock di buon livello, forse non ancora del tutto “personalizzato” dalla band, ma già delineato. Che dire a conclusione? Se una band riesce a suscitare buone sensazioni a fasi alterne, significa che ha le potenzialità, ma non ancora la continuità e la giusta “vena”. L’impressione è che il tempo giocherà a favore dei Roxas. (“Roxas – “Nonostante tutto” – Alka Record Label)