E’ in circuitazione da pochi giorni “Oltremare”, il primo Ep di Milena Paris che a 13 anni inizia lo studio della chtarra proseguendo poi privatamente con lo studio del canto sino ad accedere ai corsi di Canto Jazz al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, ove consegue il diploma; nel 2017 viene selezionata come cantante solista e corista della Verdi Jazz Orchestra; ha prestato la sua voce per sigle e spot televisivi, colonne sonore e cortometraggi, nel 2020 ha pubblicato il suo primo singolo, “Intuition” seguito nel 2021 da “Childhood Wisdom”; svariate sono le sue esibizioni su prestigiosi palcoscenici italiani.
Nei primi giorni di quest’anno è uscito il suo primo Ep caratterizzato da quattro tracce. Un lavoro sicuramente interessante, ma non di facile ascolto, senza cali di tensione ma, a mio avviso, senza un brano che dia davvero una svolta a questo progetto. Per non alimentare equivoci va subito detto che Milena è un’ottima cantante, la sua voce è cristallina, il suo stile rivela sin d subito la sua formazione jazzistica e la sua tecnica consente di apprezzare scampoli di bella musica grazie anche agli ottimi arrangiamenti dei suoi brani. Il problema, se di problema si può parlare, sono proprio le canzoni che tra atmosfere jazz ed atmosfere più velate, più oniriche, hanno un decollo lento e certo non è sufficiente un solo ascolto per coglierne l’essenza. Personalmente quella che più mi ha convinto è “Oltremare” che dà il titolo al progetto e che forse più di altre mette in risalto la cifra artistica di Milena Paris e la tecnica sulle cui basi poggia l’uso della sua voce. Poco al di sotto collocherei gli altre tre brani, anche se “Corallo” e “Terra” entrano in una dimensione più complessa. Si tratta in ogni caso di un Ep che val la pena di ascoltare e scoprire e che si chiude lasciando la sensazione di una voce dalle grandi potenzialità non interamente messe in luce da questo lavoro, forse un po’ troppo proiettato nella ricerca di una difficile originalità.