“Emotional cabaret”, l’album di NicoNote (Nicoletta Magalotti), è un disco difficile ma bello.Un cd di nove tracce che si presenta con una poesia di Friedrich Holderlin, vissuto tra la seconda metà del ‘700 e la prima dell’800, recitata ovviamente in lingua tedesca da NicoNote e musicata dalla stessa interprete in collaborazione con Enrico Gabrielli. Un preludio impegnativo per poi proseguire con “Giorni afosi”, che richiama ad un certo sperimental-rock talvolta imbarazzante.
Ma è un falso allarme. La terza traccia, “Confusa”, è un brano musicalmente molto interessante e NicoNote vocalmente ci ricorda la Mina degli anni giovanili, quando si prodigava in virtuosismi che stupivano gli addetti ai lavori dell’epoca senza preoccuparsi del grosso pubblico che ben sapeva di non poter raggiungere con quel tipo di canzoni. NicoNote è funambolica alle prese con un testo che la proietta in una dimensione eterea e remota. E l’entusiasmo non si smorza neppure ascoltando la traccia successiva, “Youkali”, questa volta in lingua francese, ispirata dalle musiche di Kurt Weill, compositore tedesco naturalizzato americano e dal testo di Roger Fernail, attore ed autore di origini francesi. Siamo al cospetto di un brano di estrema eleganza, interpretato con mestiere e disinvoltura, caratterizzato da un arrangiamento di primissimo piano. Decisamente un bel brano. Dalla lingua francese si passa a quella inglese con “Defected”, un brano non meno raffinato ma meno fruibile rispetto ai precedenti, con soluzioni musicali apprezzabili per la loro ricercatezza. E si torna alla lingua tedesca con “In der frendem” brano che nasce dall’elaborazione, da parte di NicoNote con Daniele Marzi e Alfredo Nuti, di una traccia musicale originale di Robert Schumann con il testo del poeta e scrittore tedesco Joseph von Eichendorff, una dimensione aulica che pare messa lì per testimoniare come tutte le arti non abbiano tempo allorquando sappiano trasmettere emozioni intatte, “recuperate” con coraggio e maestria. “E’ normale” è un altro scampolo di virtuosismo che conferisce all’esecuzione una dimensione spiccatamente teatrale. “Animale” è forse il brano meno riuscito della raccolta caratterizzato da una struttura musicale non del tutto definita che passa attraverso la dimensione elettronica e da un testo eccessivamente ermetico. E si approda alla fine del cd con il brano “Round Midnight” interpretato in lingua inglese con la musica di Thelonious Monk e Cootie Williams e testi di Anonimo con riferimenti alla versione di “Shipbuilding” di Robert Wiatt’s. Canzone con forti richiami jazz nella quale spicca l’eccezionale dialogo musicale tra la voce di NicoNota ed il contrabbasso di Roberto Bartoli. Indubbiamente un bel progetto, realizzato con professionalità e quella percentuale di incoscienza che quasi sempre accompagna le operazioni artistiche più ricercate ed apertamente estranee ai circuiti commerciali.