NICOLA LOTTO COMINCIA COSI’ IL SUO CAMMINO DA SOLISTA

E’ un Ep che non ti aspetteresti questo “Si comincia così”, di Nicola Lotto, cantante, chitarrista e cantautore che con questo lavoro esordisce da solista dopo  l’esperienza artistica vissuta con il trio PDMA. Un Ep non facile, scandito da sei tracce che riciedono un riascolto per cogliere quelle sfumature musicali ed interpretative che danno colore al progetto.

S’inizia con “Una luce”, brano che vede la partecipazione di Edda; Nicola Lotto ha una voce ferma, modulata, un tempo si sarebbe detta “confidenziale”, la cornice musicale è intimista e misurata, il testo è posato, didascalico nella sua dimensione poetica e si chiude in modo sognante. “Un cantante” è un brano dall’andamento più deciso che ben tratteggia la figura del personaggio che va camtando, con un finale che forse smorza un poco la tensione emotiva maturata. “Nelle vene” è invece un brano in cui Lotto mette in campo anche la sua dimensione più teatrale (vanta anche numerose esperienze di drammatizzazione e reading) che guarda in forma poetica alla cadenza vocale con quella musicale, che ne scandisce il cammino. A seguire “Incombe”, una canzone nella quale troviamo piacevolmente il violoncello di Riccardo Bortolaso ed il violino di Sabrina Contiero che ne fanno, musicalmente, il pezzo migliore, pur nella sua ricercatezza. Ed è ancora un brano parlato “La felicità”, che strada facendo si fa più enfatico, quasi travolgente, forte nei toni che narrano i meandri della memoria prima di chiudere con “Una luce senza voce” che è una versione solo strumentale del brano di apertura e che quindi va a chiudere virtualmente il cerchio di questo breve viaggio che attraversa l’intensità di sensazioni spesso appena abbozzate con notevole eleganza. L’ho detto in apertura e lo ribadisco: non si tratta di un Ep di immediata fruibilità nè vuole esserlo, ha una dimensione poetica che laddove non perviene deve essere intuita, ha il pregio di essere un Ep e quindi di  richiedere un impegno nell’ascolto che non concede spazi di distrazione. Non per tutti, ma certamente per chi nella musica cerca atmosfere più raffinate e raccolte.

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