L’intraprendenza fragile dei Bankrobber

I Bankrobber sono un gruppo di giovanissimi, che indubbiamente dà prova di grande vivacità ed intraprendenza. Non è infatti cosa da poco, visti i tempi che corrono – in ambito artistico e non – riuscire a piazzare un buon colpo promozionale come farsi sponsorizzare un EP da un’azienda “in vista” (scusate il calembour) come la Galileo ottica.

L’EP che ci viene segnalato, “Indifferente”, è però una versione successiva ed arricchita (ha un brano in più: quattro anziché tre) rispetto a quella promozionale. Il lavoro contiene il secondo buon colpo della band: un brano il cui testo è stato scritto nientemeno che da Enrico Ruggeri, dal titolo “Funerale di un Automa”. Con queste ottime premesse, ci si aspetterebbe un’opera di un certo spessore. Purtroppo però rimaniamo un po’ delusi. Il sound non è sgradevole, intendiamoci. Gli arrangiamenti ben fatti, e le voci abbastanza adeguate, seppure un po’ immature e a tratti lievemente incerte. Peccati veniali, comunque. Il problema principale è, a nostro avviso, la scarsissima personalità globale del loro lavoro. Tutto sa di “già sentito”. Un pop-rock esile esile, con sonorità abbastanza banali che rincorrono atmosfere vagamente seventies. Si salvano a stento i testi, che provano – e a tratti riescono – ad avere un certo spessore. Possiamo certamente dire che i ragazzi “promettono bene”, ma hanno ancora molta strada da fare prima di raggiungere una sufficiente maturità espressiva. Li consigliamo di non demordere.

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