Il progetto non è recentissimo, ma è sempre attuale. S’intitola “La tartaruga” ed è una raccolta di tredici brani scritti da Bruno Lauzi per i bambini. Ad interpretarli sono diversi artisti provenienti dalle più disparate esperienze, tutti di area indipendente e riuniti in questo album che si apre proprio con il brano che dà il titolo all’intero progetto, affidato alla voce di Carmine Torchia.
Lo stesso brano viene poi riproposto in chiusura da Isa in chiave vagamente brasileira con con Davide Ronfetto. “Il dubbio e la certezza”, secondo brano in sequenza, è interpretato da Marydim accompagnata al pianoforte da Marco Ballaben. Ad occuparsi de “I bambini d’Italia” sono Vito e Le Orchestre con Susanna Roncallo alla chitarra e e Arianna Musi al violino mentre “Babbo blu” viene proposta nell’interpretazione di Viviana Houston Cottone con le chitarre di Salvo Maglitto. “Al pranzo di gala di Babbo Natale” è un curioso brano eseguito da Giuseppe Righini & Fabio Mina mentre la simpatica “Cicciotella” è affidata alla voce di Noemi Garbo con la chitarra di Federico Bottino. Ed a scendere in campo in questo progetto è anche un cantautore impegnato come Alessandro Hellmann che interpreta “La buona volontà” con la fisarmonica di Gianluca Casadei e con i vivaci cori dei figlioletti Matilde ed Elisa. “La biscia striscia” è cantata da Alessia Perilli con il Coro MeA. “Johnny il bassotto”, che con “La tartarura” è forse il brano più noto tra i dodici inseriti in questa compilation, si avvale dell’interpretazione dei Presi per caso che vestono la canzone di rock. “La ninna nanna” è quella della delicata voce di Anna Maria Castelli con la fisarmonica di Thomas Sinigaglia e il pianoforte di Marco Cremaschini e si vola verso la fine di questo immaginario viaggio nell’infanzia con “Il mio bambino e il suo papà” cantata da Paolo Brancaleoni con la voce di Niccolò Brancaleoni (solista dei bimbi), il Coro dei bambini della scuola primnaria Madonna del Ponte, la chitarra di Stefano Vagnarelli, le tastiere di Lorenzo Cannelli, le percussioni di Michele Fondacci ed i fiati di Stefano Mancini. Infine, Donata Guerci interpreta “Ueilà” con Umberto Cariota al basso. Un prodotto godibile dal quale emerge il divertimento, ma anche la passione, con cui chi vi ha partecipato ha voluto porre l’impronta della propria cifra artistica rendendo omaggio alla creatività, non a tutti nota, di un Bruno Lauzi teneramente rivolto al pubblico dei più piccini.