Loro sono i PASE ovvero i Piccoli Animali Senza Espressione ed il loro album, di recente produzione, s’intitola “Sveglio fantasma”. Non è un lavoro facilissimo, sia per l’intreccio tra le soluzioni elettroniche e l’utilizzo di strumenti più tradizionali, sia per l’andamento di queste 11 tracce, che non pongono certo al centro del loro esistere gli aspetti più direttamente commerciali del prodotto finale.
S’inizia non male con “La teoria delle stringhe”, buona la linea melodica non del tutto definibile la struttura musicale, che assume però contorni più decisi con “La mia parte lagunare” che mette in risalto con maggiore fermezza la componente elettronica, un buon inciso tradito però da un non altrettanto convincente ritornello. E si comincia anche a prestare più attenzione ai testi, indubbiamente non banali, anche se in taluni frangenti un po’ ridondanti. “Come il quadrato” ha una buona ritmica ed un testo con un buon tratto poetico, “Luminoso” propone invece un testo apertamente…fantascientifico con alcuni richiami orientaleggianti a fare da cornice alla voce calda di Edoardo Bacchelli (che ospita per l’occasione Nabil Salameh di Radiodervish), voce che qui per la prima ed unica volta appare un po’ annegare nella musica, fortunatamente senza troppo penalizzare un brano complessivamente buono. “In cammino” conferma la solidità progettuale di questo lavoro, che inciampa un poco in “Il punto e la linea” (il consueto e quasi immancabile momento di stanchezza di ogni album) ed in questo caso non basta la bella voce di Bacchelli a salvare un brano che, per altro, si chiude piuttosto noiosamente. “Oltremare” non può non far pensare al Battiato di qualche anno fa soprattutto per i richiami a terre lontane mentre “Lupa” è una canzone con un testo molto intenso ed un arrangiamento che “arriva” con il curioso effetto del rincorrersi di una pallina da ping-pong. “Luce astrale” è una traccia di poco più di un minuto, per altro rinunciabile. Ben diverso è “Vicolo d’oro”, il brano ove si scova tra l’altro quello “sveglio fantasma” che titola l’intero lavoro. Brano musicalmente molto pieno (bello l’arpeggiato), un buon testo ed un finale che però ci riporta al tedio del finale de “Il punto e la linea”. E si chiude con la voce di Bacchelli e il pianoforte di Mauro Grossi in “Tracce separate”, ottimo testo, bell’accompagnamento, uno dei brani migliori dell’intero lavoro. Avendo richiamato più volte i testi è doveroso ricordare che sono di Annalisa Boccardi mentre con Bacchelli sono Andrea Fusario al basso elettrico e Filippo Trombi alle chitarre, parte elettronica e cori. Questo album, al di là della sua relativa fruibilità che riteniamo non fosse un punto prioritario del lavoro, presenta momenti musicali molto differenti, ma mai contrastanti, a testimonianza di una coerenza progettuale che rivela una buona maturità artistica. E’ dunque un buon cd, pur se a tratti difficile, come lo sono spesso le produzioni alternative. (PASE – “Sveglio fantasma” – Tenedle/ Sussurround)