KELLER PROMOSSI AL PRIMO ESAME

E’ un bell’Ep questo “Off/On” dei Keller. Lo è innanzitutto perchè rivela una ricerca musicale tutto sommato piuttosto originale, che non cede alle facili tantazioni di quel rock di maniera che sta ormai contagiando ed omologando tante, troppe band. Ma lo è anche per quello che ci sta intorno. Una formazione composta da cinque ragazzi che si propongono con semplicità, ma anche con professionalità (a questo proposito, suggerisco il sito www.kellerband.it), con estrema cura dei particolari, in modo pulito, senza sovrapposizioni e senza fronzoli.

 

“L’ispirazione”, prima delle cinque tracce contenute nel cd, è il brano migliore per la struttura strumentale, per il testo, per l’esecuzione ed anche perchè rivela subito buone potenzialità, oltre ad una “radiofonicità” che non guasta mai. Un po’ meno convincente “Vulcano”, anche se il testo continua a rivelare la definizione di un pensiero, è però musicalmente che il brano fa più fatica a decollare. Altro discorso invece per “A.D.M.”, canzone assai diversa rispetto alle due che la precedeono, caratterzzata da un rock/pop che a tratti ricorda nell’inciso (per chi ha buona memoria) il sound dei Rockets, quella band di finti marziani che ebbe un certo successo alla fine degli anni Settanta. “Sogno” è invece una canzone che rientra nell’alveo della tradizione, anche se apparentemente, ad un primo ascolto un po’ superficiale, non consente di cogliere i dettagli, che sono quelli di un brano strutturato in modo assolutamente tradizionale, con un buon testo, arrangiamenti ovviamente moderni ma…se a cantare questa canzone fosse Massimo Ranieri non ci si potrebbe né dovrebbe stupire. E si chiude con “Qualcosa sta cambiando”, che guarda nuovamente ad un rock molto tranquillo, dipinge con il testo i colori di una ribellione molto educata e convince musicalmente. Quella dei Keller è una musica che potrebbe trovare risposte importanti, proprio perchè non trascende né affonda nei fumi del rock più disperato e caotico, sa narrare sensazioni intense ma non melodrammatiche, si affida ad una dimensione che sa coniugarsi con il mondo contemporaneo, gettando però, di tanto in tanto, uno sguardo a percorsi già vissuti, pur senza subirne, più di tanto, i condizionamenti.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su pinterest
Pinterest
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su telegram
Telegram

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *