INSCHEMICAL, UN SEI PIENO

«Il nome Inschemical è il risultato di tre parole: Insano-Schema-Calabria. Insano è tutto ciò che ci circonda, tutto ciò che vediamo; lo Schema è il risultato dell’insieme delle idee musicali che ci accomunano; la Calabria è la nostra regione di appartenenza. Una terra bella, amara e dolce che amiamo e detestiamo». Si presentano così gli Inschemical con il loro omonimo disco che segna il loro debutto per l’etichetta B Music Records.

Il disco sin dalla prima traccia emana energia con chitarre, percussioni e la voce grintosa di Enea Bruno completa il tutto. Detto questo, approfondiamo l’intero progetto. Il disco si apre con “Affine al mio tempo“, il tempo che scorre inesorabile che ci vede affannare alla ricerca di una dimensione. Segue “La spirale senza fine” che con “Buio”, traccia che troveremo più avanti, risultano essere le meno convincenti. C’è sempre spazio per la canzone d’amore con “Un nuovo inizio“, l’amore di un ragazzo padre. Parole scelte con cura che non rendono banale il brano. Interessante anche la traccia che segue “Allegoria di un giorno“. L’attualità è il leit motiv in “La favola sbagliata” e “Controinformazione“, abusi sessuali nella prima, la storia di Peppino Impastato nella seconda. Il disco si chiude con “La ricerca“, il pezzo che ho più apprezzato: musicalmente calibrato, le parole e gli archi fanno il resto. Davvero bello. Inschemical è un progetto promosso con la piena sufficienza trattandosi di un’opera prima, ma che obbliga il gruppo ad impegnarsi nel prossimo disco a limare le piccole imprecisioni musicali e stilistiche che si possono “perdonare” ad un debutto discografico.

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