Da alcuni giorni è in circuitazione “Il visionario (Francesco d’Assisi)”, il nuovo album di Patrizia Cirulli, cantautrice milanese che in occasione del Giubileo e in coincidenza con l’800° anniversario dalla scrittura del “Cantico delle creature”, lode a Dio e opera poetica d’immenso spessore spirituale del Santo Patrono d’Italia, ha voluto dedicargli un intero progetto rifacendosi ai brani di Angelo Branduardi comparsi 25 anni or sono nell’album “L’infinitamente piccolo”, un lavoro discografico che ebbe vasta eco in Italia e nel mondo.
Patrizia ha realizzato un album contenente undici tracce, tutte con musiche di Angelo Branduardi e testi della moglie Luisa Zappa, eccezion fatta per “Il Sultano di Babilonia e la prostituta”, la cui parte musicale è opera dello stesso Branduardi e di Alessandro Parente e di “Salmo” con musiche di Ennio Morricone. Rilevante anche il contributo dei musicisti Marcello Peghin (chitarra), Maria Vicentini (violino) e Paolo Zuddas (percussioni) con la partecipazione di Rosario Di Bella, Kalica e il Coro Su Concordu e Su Rosario di Santulussurgiu. Patrizia Cirulli ha rivestito a nuovo questi brani con l’intensità della sua voce e la sua consolidata esperienza che l’ha vista vincitrice del Premio Lunezia per ben tre volte, ripetutamente finalista al Premio Tenco; si è esibita con Fausto Mesolella, con Mango ed ha collaborato con diversi artisti di prima fascia; Lucio Dalla ha definito la sua voce “insolita e straordinaria”. Ed infatti, proprio in questo lavoro forse più che in altre circostanze, la voce di Patrizia riesce a conferire ai vari brani quella profondità e quel pathos che tratteggiano il percorso narrativo della vicenda terrena del poverello di Assisi, sino a sottolineare la solennità dell’atto finale della vita di San Francesco ed il Salmo che ne onora il ricordo. Un disco da collezione per le ricorrenze che ne hanno scandito la pubblicazione in un anno giubilare che ha visto la dipartita del Pontefice che aveva scelto come suo nome proprio quello del Santo di Assisi. Un prodotto che va oltre la dimensione delle cover che racchiude, proprio per la valenza artistica che ne ha tradotto gli intenti in una chiave rispettosa ma rinnovata e rivisitata con intensità e passione. L’album è accompagnato da un video realizzato per la regia di Mattia Favaloro, tratto da brano “Nelle paludidi Venezia Francesco si fermò per pregare e tutto tacque”; alcune della riprese sono state realizzate nel Chiostro della Basilica di San Lanfranco a Pavia.