GIO EVAN, IL CANTAPOETA

Questo “Biglietto di solo ritorno” di Gio Evan è un progetto a dir poco originale che pone in risalto la poliedricità artistica di questo personaggio che in un doppio album ha saputo mettere insieme la sua vocazione poetica con l’espressione musicale, riuscendo ad essere convincente in entrambe le dimensioni.

Il “disco 1”, quello che contiene nove tracce e un bonus di chiusura, è fatto di canzoni che si sviluppano intorno ai testi di Evan, pur senza trascurare una certa ricercatezza musicale che rende il percorso cantautorale credibile. Quello di Evan  cantautore è comunque un percorso che rivela la forte personalità dell’artista, che è anche filosofo, anche poeta, anche scrittore, ma soprattutto, per citare lo scrittore Vittorio G. Rossi, è un uomo intriso di vita come un biscotto inzuppato nel vino. Tra i brani piaccionp particolarmente “Posti”, brano caratterizzato da un bel testo e musicalmente ben strutturato, “Pignatte”, con una bella linea melodica, “A piedi il mondo”, che è forse la composizione migliore del cd e “Biglietto non obliterato” che ha un ritornello molto avvolgente. E poi c’è il “disco2”, che di tracce ne ha una decina e che sono poesie, riflessioni, pensieri tratti anche da un paio di lobri che Evan ha pubblicato per Mondadori e Rizzoli in questi ultimi due anni (“Capita a volte che ti penso sempre” e “Ormai tra noi è tutto infinito”). In questa veste l’artista diventa anche narratore ed un poco attore. Piace ascoltare le sue parole per la suadente capacità di porgere i pensieri che Evan rivela. Lo fa con semplicità, senza mai alzare i toni né mai trasformarsi nella caricatura di sé stesso. Lo fa raccontando e pronunciando frasi che si rincorrono e che il riascolto rende più penetranti, rivelando che anche una riflessione diventa poesia quando i toni e le parole ne sanno esaltare i contenuti. Insomma, questo “Biglietto di solo ritorno” (che come emerge da uno dei brani cantati è tale perché, secondo l’artista, siamo ad un passo dalla fine del mondo) è un bel progetto nel suo insieme, un’operazione che racchiude ciò che Gio Evan è nelle sue diverse capacità espressive. Un doppio album fors’anche impegnativo in termini di fruibilità, ma agile e di facile “lettura” qualora ci si inoltri tra i suoni e le parole che lo caratterizzano. (Gio Evan – “Biglietto di solo ritorno” – MarteLabel)

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