Seguendo l’onda delle attuali tendenze, anche i Gasparazzo, band emiliana distribuita da New Model Label project, si tuffano a pesce e nuotano agilmente in quel mare – che si sta facendo più affollato della riviera romagnola a Ferragosto – della “contaminazione”. In modo un po’ ironico, qualche critico ha già dato questo genere la denominazione di “musica da primo maggio”.
Nel loro CD “Mo’ mo’ ” anche questo gruppo, come fanno ormai in tanti, mescola il rock a ritmi latini con ispirazioni mediterranee, atmosfere balcaniche che sfumano nel reggae e reggaeton, con un tocco di ska. Il tutto a sostenere testi di denuncia (Rovesciala, Cristo è là), con digressioni tra l’ironico e il nonsense (La tromba di Eustachio) e pure un po’ semplicistici, sino a diventare un tantino ingenui, non si sa se volutamente o no (Se i posacenere potessero parlare). Musica ben fatta, senza dubbio: chi suona qui sa suonare, e l’ascolto non risulta perciò quasi mai noioso o sgradevole. Tuttavia il genere si sta facendo, come dicevamo, un tantino stantìo, ed inizia decisamente a sapere di già sentito. Si suggerisce di provare a resistere alle lusinghe del conformismo, per uscire a cercare suggestioni davvero nuove ed orginali. Queste non lo sono più.