E, CONTEMPORANEAMENTE, ANGELUCCI

Ep interessante questo “Contemporaneamente” di Leonardo Angelucci per una serie di ragioni che ne fanno complessivamente un buon progetto. Intanto qui c’è una risposta a chi ritiene che il cantautorato non abbia più molto da esprimere. Angelucci, in almeno tre di queste cinque tracce, dice cose che in qualche modo inducono a far lavorare il pensiero. Nulla di trascendentale né filosofico, ma ha la capacità di cogliere sensazioni, momenti e situazioni con prontezza e sciolteza.

“Calamite” il brano di apertura, fa capire a chi lo vuole capire che l’immagine del cantautore non è più quella del perenne abbacchiato con chitarra a tracolla (o meglio, può non essere necessariamente quella); la canzone però, pur avendo un avvio promettente, ha poi uni sviluppo poco convincente. “Contemporaneamente”, il brano che dà il titolo all’ep, ha invece un buon ritmo, una buona linea melodica ed un ritornello che ne valorizza la fruibilità, anche se il testo è a tratti stucchevole. Bello, divertente e simpatico è invece il brano intitolato “Capigliatura”, autoironico ed anedottico quanto basta per farne una canzone con una propria originalità. “Capovolto” è invece il brano più bello della cinquina, con un testo che incontra un buon arrangiamento e riesce ad offrire anche momenti di tenerezza quasi poetica (“…quando mi guardo capovolto intravvedo gli occhi di mia madre, troppe volte io non l’ho abbracciata perchè è impossibile abbracciare il mare….”) a dimostrazione del fatto che è ancora possibile scrivere senza ringhiare. E molto interessante è anche “Cretaceo superiore”, la canzone che chiude l’ep e che guarda simpaticamente alle “miserie” generazionali, senza cercare scuse né pretesti, al di là di una diacutibile educazione paterna, per arrivare poi ad ammettere che “…siamo all’estinzione…”. Hanno dei contenuti quindi queste canzoni che la struttura musicale mantiene sempre su livelli di vivacità e dinamismo, lasciando però squarci di luce laddove s’intravvede e si coglie la capacità espressiva che porta Angelucci a “dire”, spesso cogliendo nel segno. (Leonardo Angelucci – “Contemporaneamente” – Alka Record Label)


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