Alice Clarini non è certo una cantautrice di nuovissima investitura e con il suo ultimo album, “Fuori”, lo dimostra proponendo undici tracce che attraversano e talvolta esplorano percorsi musicali di varia estrazione. Ma qui ci troviamo al cospetto di un’artista raffinata e smaliziata, che sa confezionare i suoi prodotti con quel tocco di mestiere che si percepisce sin dal primo brano, “Lontano da te” (che pure non è il meglio di questo lavoro), facendo accompagnare la sua voce limpida e mai sopra le righe, da un gruppo di musicisti di ottima levatura.
“A testa alta”, secondo brano nel cd, comincia a solleticare la curiosità anche di coloro che in un prodotto cantautorale prestano attenzioni quasi maniacali ai testi. E qui, i testi se ne vanno in scioltezza e laddove pare prossimo un inciampo metrico, supplisce quel mestiere di cui dicevamo poco sopra. Proseguendo nell’ascolto, “La vita in un bicchiere” impone anche le prime riflessioni sulla fruibilità di queste canzoni ed emerge l’attenzione che è stata prestata anche a questo aspetto, rimarcando l’efficacia di testi che “arrivano” anche senza iperboli. “4 minuti” è una bellissima canzone anche nella struttura melodica che la caratterizza e negli arrangiamenti (ottimo il lavoro di Bah! di Edoardo Petretti e della stessa Alice Clarini), come con un pizzico di maggiore dinamismo ed aggressività convince il brano successivo, “Mary”. Ma il capolavoro di questo album è racchiuso nel brano “In un sogno” che coniuga l’eleganza interpretativa della cantautrice romana con un testo estremamente poetico ed una struttura musicale eccelsa che raggiunge l’apice con la bellissima tromba di Francesco Fratini. Dopo un brano simile, “Raccontami dello yoga”, seppure divertente, risulta un brano di seconda fascia mentre il successivo “Cuba libre” ritrova, soprattutto nel testo e nel motivo ricorrente, una vena più felice. Si chiude con “Lili”, nulla di indimenticabile e con “Ordinary Blues”, altro brano ben construito che ripropone il tema della buona fruibilità di quasi tutte queste canzoni. Nel complesso, un progetto più che convincente, indubbiamente molto “lavorato”, conferma della cifra aristica di una cantautrice la cui carriera già è costellata di significativi riconoscimenti.