In due giorni, il 9 e l’11 giugno, sono venuti meno due colossi della musica internazionale: James Last ed Ornette Coleman. Due personaggi estremamente diversi e lontani, dal punto di vista artistico. Ma entrambi capaci di scandire la storia della musica mondiale. James Last, direttore di una grande orchestra, notissimo al grande pubblico per la sua dimensione pop e l’eterogeneità del suo modo di accostarsi alla musica in modo trasversale, trattando con identica professionalità e passione il brano più ricercato di etnia andina per accostarlo alla versione orchestrale di un grande successo internazionale del momento. Ornette Coleman, ricercatore, jazzista, molti dicono inventore del free jazz, movimento fortemente innovativo di cui fu certamente uno dei padri. Sicuramente sassofonista con pochi eguali al mondo, musicista d’infinita sensibilità, che sapeva cogliere la musicalità attraversando il mondo più che farne un esercizio individuale alimentato da una creatività e da un talento inestimabili. 86 anni Last, 85 Coleman, due luci che lasciano la Terra per andare ad irradiare altre dimensioni.