Fa bene Margherita Pirri, cantautrice milanese, a guardare con la sua musica ad una dimensione internazionale. Lo aveva fatto in passato, lo conferma con questo suo nuovo album, “Looking for Truth”, che contiene quindici tracce, parole e musica tutte dell’interprete che chiude l’album duettando con un artista tedesco ed una spagnola, a conferma del grande respiro di questo progetto.
“Say to Me” che apre il cd, rivela subito la freschezza della voce di Margherita, che si accompagna alla chitarra acustica (e si accompagnerà nei brani successivi anche alle tastiere, al pianoforte, alla guitar harp, al sintetizzatore) offrendo a chi ascolta una sorta di carta d’identità della sua dimensione artistica.”Sinner”, che segue, è un brano intenso che consente all’interprete di affrontare più ampie modulazioni di voce con la consueta disinvoltura. Il brano che dà il titolo all’intero lavoro definisce in modo ancor più marcato uno stile che guarda con insistenza a suoni ed emozioni d’ispirazione irlandese, mentre di “Hare We Are” colpisce l’arrangiamento che, va detto, non rincorre mai effetti troppo marcati, ma pennella con sfumature di estrema raffinatezza esecuzioni strutturalmente convincenti. Fossimo in ambitp sportivo si direbbe che Margherita ha degli ottimi “fondamentali”, anche allorquando passa con serena noncuranza dall’inglese al francese. E’ infatti “La nuit e le jour” se non il più bello certamente tra i più bei brani dell’album; dalla voce dell’artista emergono colori tenui alla Francoise Hardy o alla Catherine Spaak, interpreti che diedero grande lustro alla canzone francese. “The Bride” passa in modo meno incisivo prima di offrirci l’ascolto del primo brano in italiano, “Briciola di polvere”, una canzone d’amore permeate da un ottimo lirismo. Anche “Un giorno di maggio” evoca intensi percorsi di nostalgia e d’introspezione per poi tornare alla lingua inglese di “Harmony” ma, soprattutto, a “Rose in Desert” ove la voce di Margherita pare più ferma e matura, sia pure in un contesto lieve. Ed ecco la malinconica “Youg Sailor”, che torna ad evocare paesaggi ed atmosfere d’Irlanda ai quali l’artista, già in passato, aveva dedicato brani di notevole intensità. Decollo un po’ difficile invece per “Guiding Hand” che precede “Blue Night”, canzone dolce con un arrangiamento che in questo caso fa la differenza, pur non uscendo mai dai confini di una ricercata semplicità. E siamo ai duetti finali, “Little Love” con il tedesco Fabrian Goroncy, un artista di collaudato mestiere e dotato di una “tavolozza” di colori vocali estremamente interessante per chiudere, nuovamente in italiano, con “Quando fuori piove”, il brano che Margherita Pirri piazzò al secondo posto alla 13a edizione di Biella Festival Autori e Cantautori, nel 2011 e che reinterpretò sullo stesso palcoscenico, così come nell’album, con la cantante spagnola Shani Ormiston, finalista ad Holliwood agli Award della musica indipendente internazionale nel 2012. “Looking for Truth” è un lavoro (autoprodotto da Margherita Pirri, che si è occupata anche degli arrangiamenti) curato e di ottimo spessore artistico, realizzato da una cantautrice che è certamente qualcosa in più di un’emergente, come ha già saputo dimostrare in ripetute circostanze e che probabilmente in questo momento in Italia ha spazi limitati e spesso chiusi dal dilagare dei talent show e da un’impostazione musicale che laddove la qualità fa la differenza (Nina Zilli o Malika Ayane per fare due nomi) guarda prioritariamente alla formazione jazzistica più che ad altri percorsi musicali.