L’INCERTO CAMMINO DI ANDREA TICH

Sono trascorsi quarant’anni dal primo disco di Andrea Tich “Masturbati”, un disco definito irriverente ma che diede i suoi frutti facendolo uscire dall’anonimato. Da lì diverse altre pubblicazioni che hanno portato Andrea ad una maturazione artistica che gli consente di ripescare dal passato le sonorità per questo nuovo album. “Parlerò dentro te” sono undici racconti consegnati all’ascoltatore per dargli la possibilità di perdersi tra le note e le parole. Undici colonne sonore per un film che non c’è ma spetta a noi inventarlo.

A dire il vero non è un album entusiasmante, ci sono delle cose apprezzabili ma nulla di più. Ma andiamo ad analizzare traccia per traccia. Apre il disco “Dichiarato”, un brano lento accompagnato dal suono della chitarra ma che esplode ogni volta nel ritornello. Interessante il testo: una lotta al conformismo, un invito ad essere se stessi. Si prosegue con “Otto comandamenti” ed improvvisamente si viene catapultati negli anni ‘80 e dato che gli anni Ottanta hanno fatto un pezzo della storia della musica, il brano non poteva che uscirne vincente.  Con “Sulle cose” si cambia registro e ci addentriamo in una atmosfera più cantautorale accompagnato dall’immancabile chitarra che anche qui risulta fondamentale. “La mia pace la tua guerra” ha la consapevolezza di una pace solo apparente. Degno di nota il sax di Daniele Cavallanti. Come un viaggio nel tempo “I sensi” ci portano negli anni ‘90, sembra un brano già sentito e per qualche strano motivo il mio pensiero corre verso Daniele Silvestri. “Psichedelicapire” sembra studiato per restare impresso, essere canticchiato col suo ritornello un po’ sarcastico. In questo album si attraversano decenni musicali e con “Più vero di me” si fa un salto negli anni ‘70: poco convincente. Arriviamo alla title track “Parlerò dentro di te”: ritmo cadenzato, voce calda. Da ascoltare. La malinconia si presenta prepotentemente con “Dove vai senza me” . “Denti smaglianti”: musica orientale nel racconto di un incontro. Ancora una volta il sax dà quel tocco in più. “Eclisse” ci accompagna alla fine di questo lungo viaggio che chiude con un tuffo nei ricordi di Tich bambino.  Come detto all’inizio, a mio parere “Parlerò dentro te” non è un album entusiasmante ma va ascoltato perché racchiude quarant’anni di esperienza, elemento importante per chi ama fare musica e per chi ama semplicemente ascoltarla.

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