COLONNELLI, UN PIENO DI RANCORI

Il disagio. Quello brutto, cattivo, livoroso. Disilluso e sarcastico. Con spruzzate indistinte di odio e di rancore. Dire che questo “Come dio comanda” della band toscana Colonnelli sia “cupo” è riduttivo.

Pervaso da una feroce negatività, violenta come i suoni metal su cui i testi, rigorosamente in italiano, sparano i loro strali spietati e disperati sulla società in generale ed i suoi formalismi, sulla religiosità di facciata, sui sentimenti spesso stereotipati in particolare. Ombre ed odio, spari, tagli, oscurità. Schizzi e colature di sangue che vengono evocati in più di un brano (“V.M 18”, “Sangue ad alti ottani”, “Demoni e viscere”, “Il Blues del macellaio”). Insomma: se avete bisogno di una colonna sonora per una totale, furiosa, desolata angoscia priva del pur minimo bagliore di conforto… beh, eccola qui. L’avete trovata.

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