COLONNA, RICERCATRICE DELLA MUSICA

“Folli e folletti” è un progetto in 15 tracce di cui la prima e l’ultima, come due parentesi immaginarie, “Le lacrime di Chisciotte” e “Chisciotte e Dulcinea”, vale a dire l’amore perso e l’amore ritrovato, fanno da apertura e chiusura di un percorso musicalmente articolato in cui Simona Colonna con il suo violoncello mette in campo tutta la sua arte e la sua esperienza, con risultati a tratti felicissimi. Brani in lingua italiana e brani in vernacolo piemontese, per non dimenticare mai il rapporto che Simona ha con le sue Langhe, un legame indissolubile.

 

 

“Folli e folletti”, il brano che dà il titolo al progetto, intreccia la tragedia della persuczione alla streghe con le atmosfere magiche del mondo dei folletti. “Cuntadin poeta” propone la cantautrice e musicista in una dimensione a lei cara, quella delle campagne della sua terra che l’hanno vista crescere e che oggi ripaga con quella rara capacità di percorrere con una vocalità straordinaria i colori dell’allegria e quelli della malinconia. “Ar merca der fròle” (i linguisti mi perdoneranno gli errori negli accenti), è un brano divertente (anche con il violino di Michele Grazich che ritroveremo in “Encalte matot”) e molto dinamico con le caratteristiche delle filastrocche di un tempo. “Amancor” è invece una delicata poesia che si fa canzone mentre “Re cit” è un piccolo capolavoro che rende omaggio, in piemontese, al più piccino degli uccelli, lo scricciolo e qui la voce di Simona si dispiega e stupisce. E’ molto bello il testo di “Rerrante”, reso ancor più apprezzabile grazie al violoncello di Simona che va ad accrescere anche le emozioni, animandole dopo averle cercate e trovate tra note e parole. “Carrette dei mari” è una compartecipazione di più autori (Colonna e Ambra Pintore, con musiche della stessa Colonna e di Cristiano Alasia, gli arrangiamenti di Roberto Scala, Simona Colonna, Giorgio Rizzo, Ambra Pintore ed un manipolo di strumentisti e voci) che ripercorre la tragedia dei migranti e, per rimanere in tema di stagioni cupe, ecco “La bicicletta partigiana”, evocatrice delle storiche “staffette”. La storia lascia il posto ad una dimensione più mistica con “Preghiera per ti”, brano di una grande intensità, una vera preghiera nella quale la bella voce di Simona si leva in alto. Si avvale anche della viola di Jennifer Rende il brano “Preghiera per ti” ed anche quello che segue, “I sogni della luna” che è una sorta di cantilena con un testo molto essenziale. “Encalte matit” è invece un inno all’ottimismo che offre i colori sobri di una sociologia di paese che ci fa ritrovare ritrosie ataviche che la voce di Simona sa proporre con brio. Ed ecco “Dulcinea”, l’amore immaginario ma intenso di Chisciotte, che Simona Colonna rende in una dimensione surreale; e si approda a “Questo tempo”, altro brano introspettivo, piano, intenso, “il tempo giusto per i folli ed i folletti…”. E’ indubbiamente un album insolito eper certo versi sorprendente quello di Simona Colonna, l’album della maturità di un’artista che ha un passato artistico di primissimo piano, che ha saputo più volte riconvertirsi, che non ha mai smesso di “cercare” con il suo violoncello ciò che la musica può ancora e sempre offrire, suggerire, stimolare. Una musicista completa ed una voce straordinaria con una rara capacità creativa in un frangente in cui il “nuovo” non avanza, ma replica, peggio, sé stesso. (Simona Colonna – “Folli e folletti” – MrM Records a branch of Appaloosa Records).

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