“QUESTO TEMPORALE” DI MRS CARRIL, PORTA BUONA MUSICA

E uscito da alcuni giorni “Questo temporale”, il nuovo album di MRS Carril, progetto musicale di un duo formato da Andrea Saidu e Marco Gilardone, due personaggi appassionati di musica ma che nella vita hanno deciso di fare altro, entrambi laureati, dal loro incontro è scaturito un connubio tra musica nera e jazz, anche se Gilardone si è mosso a lungo tra musica operistica e sinfonica. Il progetto messo in piedi parte sicuramente da un presupposto: non si deve piacere ad ogni costo e quindi non si deve sottostare a compromessi, rinunciando a parte di sè stessi per piacere ad altri.

Una filosofia artistica che ho solo immaginato ascoltando la musica di questo duo che, per altro, si avvale di una schiera di musicisti che scoprirò poi essere di ottimo livello a comimciare proprio da Saidu e Gilardone che suonano pianoforte, synth, chitarre e bassi oltre a portare il loro contributo vocale. Ma, a proposito di voce, questo album racchiude una sorpresa: Antonella Arancio, cantante palermitana con una voce splendida che ha certamente contribuito ad arricchire questo lavoro. Ma veniamo all’album: sono dieci tracce e qui non c’è nulla di facile o banale. Non tutti i brani possono dirsi immediatamente apprezzabili e sulla riuscita di un paio avrei dei dubbi (mi riferisco a “Pesci rossi” e “Come si fa”). Ma è altrettanto vero che ci si imbatte in una manciata di canzoni che sono dei piccoli gioielli. Cito, per esempio, “Questo temporale”, brano cantautorale intenso e malinconico; “Quel che rimane”, estremamente interessante musicalmente, raffinato, ben arrangiato; oppure “Vogliamo bene a Scrooge”, che mette in mostra più di altri la bellissima voce di Antonella Arancio o, forse ancora meglio, “Il piombo nell’oro” caratterizzato da bellissimi accordi di pianoforte ed un contesto complessivo che valorizza e rende più attraente la canzone nel suo insieme. Come dicevo nelle righe d’apertura, in questo disco di facile non vi è nulla perchè chi lo ha pensato e realizzato ha badato moltissimo alla qualità ed ai dettagli, anteponendo la ricerca di un’espressività musicale che talvolta richiede un riascolto (penso alla fase iniziale di “Quel che rimane”) o alle sfumature di voce di Antonella in “Il mitico Thor”. Alla luce di queste considerazioni, non me la sento di consigliare questo disco a chiunque, ma soltanto a chi ha voglia di ascoltare qualcosa di non comune, di elegante e pensato, senza avere aspettative di grandi sussulti, ma con il conforto di tanta buona musica.

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