Da pochi giorni è uscito “Signorina rivoluzione”, il nuovo album di Martina Attili cantautrice ventiquattrenne romana. Dal 2016 ha iniziato a studiare canto e composizione presso l’Accademia Spettacolo Italia; nel 2017 partecipa ad Area Sanremo ed è tra gli otto vincitori con il brano “Un incubo ogni giorno”; nel 2018 partecipa a X-Factor Italia ed il suo brano, “Cherofobia” fa un boom di visualizzazioni. Con quello stesso titolo esce nel 2018 il suo primo Ep. Martina è anche scrittrice e nel 2020 pubblica il romanzo “Baci amari e musica d’autore” (Ed. Longanesi); nel 2023 ha pubblicato il singolo “Amoreterno” cantato con Michelangelo. Ha anche fatto parte del cast di “Peter Pan – Il Musical”; attualmente è al lavoro per la scrittura del suo secondo libro.
L’album “Signorina rivoluzione” è un progetto caratterizzato da dieci tracce che mettono in risalto la tendenza alla poliedricità di Martina, cantante, autrice, ma anche scrittrice e che infatti apre il suo nuovo lavoro con il brano che dà il titolo al disco e che è una piccola pagina teatral-musicale. Martina sa assumere le sembianze di un folletto, ma anche quelle di una donna profonda e riflessiva, come quella che incontro ascoltando “Quando morirò dirò tutto a Dio” che è il brano a mio avviso più bello di questo album poiché sa fondere un testo molto interessante con la profondità musicale di un violoncello che tratteggia uno scenario che sa essere malinconico e scanzonato. Come trovo quasi altrettanto bella “Occhi blu” o “Malinconia” o “L’Umanità”, altro brano che coniuga ottimamente un buon testo con un arrangiamento altrettanto buono. Non male, almeno nelle intenzioni, anche “L’uscita degli artisti”, canzone interpretata in copia con Pierdavide Carone e che dopo un avvio promettente, tradisce però un poco le attese. Non mancano un paio i cedimenti fisiologici, che è difficile non riscontrare in un intero album (a mio avviso sono “Samuele” e “La partita di pallone”) ma nell’insieme si tratta di un lavoro che valorizza le potenzialità di un’artista dotata di una voce chiara e decisa, a tratti piacevolmente infantile e di una creatività che la predisposizione alla scrittura arricchisce e completa. Un album sicuramente da ascoltare perché credo che Martina Attili sia una delle personalità artistiche più interessanti dell’area indipendente nazionale.