Mentre sulle spiagge rimbalzano le note dei sempre più scarsi tormentoni estivi (basterebbe pensare che tra questi compare anche “Occidentali’s karma” portata al successo all’ultimo festival di San Remo, cioè lo scorso febbraio, da Francesco Gabbani), una canzone su tutte, “tormentone” da spiaggia anche quella, fa sorridere e meditare. Stiamo parlando di “Pezzo di me” che sta spopolando in tutte le radio, cantata da Levante e scritta in collaborazione con Max Gazzè che compare anche nel singolo. Una canzone che gioca su di un evidente doppio senso e che, grazie anche all’indiscussa fruibilità del brano, ha fatto breccia tra i giovanissimi, ma anche tra il pubblico meno giovane. Dunque si può dire che mezzo secolo dopo l“Pinne, fucile ed occhiali” di Edorardo Vianello e “Azzurro”, classicissimo scritto da Paolo Conte per Adriano Celentano, l’estate italiana ha un nuovo tormentone estivo che, in realtà, mancava da diversi anni. Levante, cantautrice siciliana ormai adottata da Torino, non ha il sorriso accattivante di Vianello né l’aria sorniona di Celentano, a voler essere sinceri, per quanto qui si sconfini nel campo dell’assoluta soggettività, non ha neppure i tratti della simpatia immediata (quella, per intenderci di una Rita Pavone, tanto per rimanere nei tempi archeologici di estate assai remote). Però sa cantare, con determinazione e sicurezza, sa muoversi sul palco e…quella perenne aria di sfida che pervade il suo viso corrisponde, a ben pensarci, ad un sentimento collettivo di tanta gioventù odierna, un po’ persa ed un po’ disillusa. Il brano è divertente, il doppio senso che qualche decennio fa probabilmente avrebbe suscitato polveroni indignati e censori, oggi suscita solo qualche sorriso. Il brano è ben strutturato per una stagione estiva che, diversamente, dal punto di vista musicale, avrebbe avuto assai poco da regalare.