“WHAT A FUNK?!” UN FUTURO MOLTO PASSATO

Un detto che gira negli ambienti accademici di oltreoceano, in ambito storico archeologico è “All creative work is derivative” (tutto il lavoro creativo è derivativo). Qui non siamo accademici, e parliamo di musica, ma il detto, in questo caso, è assolutamente centrato. I “What a funk?!” sono una band emiliana alla ricerca di una cifra creativa personale. L’hanno forse trovata, ed espressa nel loro lavoro “This is an Album?!” tuffandosi in questa pseudo-nuova onda del cosiddetto “future funk”.

 

Tornando al nostro discorso introduttivo, il prefisso “pseudo” lo troviamo d’obbligo, affrontando questo stile, che di veramente “future”, e quindi innovativo, non riserva un gran che, per non dire nulla. Nulla di nuovo nei suoni, nel mood, nell’espressione vocale. Nulla di nuovo nemmeno nell’idea di prendere tanti stili del passato e del presente (funky, metal, rap, punk… e un po’ d’altre frattaglie) shakerarli insieme in una fantasmagoria di input sonori, tutti assai fragorosi, e di testi colmi di aggressività e frustrazione, per sputarli fuori in una miscela poco intellegibile, ma ad alto tenore di rabbia e di decibel. Una musica che, più che trasmettere un messaggio o passare un percorso creativo, sembra quindi tentare di trasformarsi in una sorta di valvola di sfogo per espellere le – pur legittime – furiose frustrazioni che l’esistenza attuale e la scena musicale suscitano, tanto nei performers quanto nel pubblico che li segue. Ottimo materiale per moshing selvaggi in concerti deliranti. O per dare la testa nel muro, a ritmo frenetico, se ascoltata in solitudine.

 

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