Nell’epoca dell’integrazione tra diverse culture ed espressioni artistiche il cd del duo francese Acid Arab (che in occasione delle esibizioni live diventa un trio, con l’aggiunta di un tastierista), intitolato “Musique de France” assume contorni vieppiù interessanti per come la musica elettronica, ultima frontiera della ricerca musicale internazionale, abbia saputo fondersi con arie tipicamente arabe.
Il tutto attingendo dalle danze nordafricane e mediorientali, dando vita ad una fusione di suoni e di atmosfere a tratti sorprendenti. Il moderno che incontra l’arcaico, andando al di là dei pregiudizi e di quei limiti che musicalmente e quindi tecnicamente avrebbero potuto apparire quasi invalicabili. Ne sono scatutite dieci tracce, ovviamente non tutte di felicissima concezione, ma in questo caso.più che il singolo brano, è il progetto in sé che risulta accattivante e coraggioso. A tratti l’incontro tra due mondi così distanti eppure così prossimi, sembra un qualcosa di assolutamente naturale, come se due amici vuotassero le tasche della loro vita e della loro cultura su di un tavolo, eppoi qualcuno mescolasse tutte quelle essenze traendone un solo grande racconto, senza però mortificare le diverse personalitàdi chi lo ha alimentato. Forse non sarò un ce che scalerà le hit parade, ma il requisito dell’originalità è insito nello stesso progetto musicale che ha portato a questa produzione. (Acid Arab – “Musique de France” – Crammed discs)
