E’ di recente pubblicazione “Ho fatto un po’ di cose”, il nuovo Ep dei Riva, un trio napoletano che fa canzoni di facile ascolto intrecciando un po’ di generi che consentono loro di tracciare un percorso abbastanza riconoscibile (per quanto possa esserci oggi una riconoscibilità esplicita nel mondo variegato degli emergenti).
Qui parliamo di sette tracce che per praticità riduciamo subito a cinque essendo il brano introduttivo e quello conclusivo inutili quanto lo è tentare di dare una spiegazione ai “tagli” di Fontana. “Tu vedevi pioggia io vedevo solo fulmini” rivela vocalità interessante ed una buona linea melodica per un brano che non ha requisiti particolarmente eclatanti, ma crea una buona atmosfera ed inciampa anche sui congiuntivi (“…vorrei viaggiare dentro la mia testa, fermare quel ricordo prima che scappa…”). “Ghiacciai” conferma le sensazioni del primo brano anche se forse “arriva” un po’ meno. “Magnetica” è una canzone interpretata con la partecipazione di Gabriele Troisi, ha un andamento accattivante, la struttura conferma un modello di semplicità riscontrabile in tutti i brani e qui, forse, la canzone è un po’ troppo diluita nel finale. “Confusione” appare musicalmente un poco più piena, più completa, anche se il decollo non è facile mentre “Distese infinite e spazi immensi” è un discreto brano dal quale è stata tratta anche la frase che dà il titolo all’intero progetto “…ho fatto un po’ di cose…”. Quest’ultimo brano, anche dl punto di vista testuale, appare più “leggibile”. E’ dunque un lavoro discreto questo Ep dei Riva che se qualche perplessità la destano è sul contenuto dei brani, certo non nell’interpretazione. Una fruibilità complessivamente buona, senza troppa originalità, ma anche senza la ricerca di soluzioni fuori portata.